Racconti dei passeggeri
Stephen Owens
Passeggero: Stephen Owens
Data del viaggio: Ottobre 1972
Nave: Michelangelo
Classe: Turistica
Rotta: New York – Genova
“Andai alla ricerca di come poter viaggiare come passeggero a bordo di qualche grossa nave, quando la mia cara madre, che a quel tempo viveva a Los Angeles, mi mandò un piccolo ritaglio del ‘Los Angeles Time’. Il grande scrittore-viaggiatore del L.A. Times, Jerry Hulse, aveva lo spazio fisso in una colonna del giornale nelle pagine dedicate ai viaggi, in cui ogni domenica inseriva consigli e annunci su interessanti proposte di viaggio. L’articolo che mia madre mi mandò, parlava dell’opportunità di viaggiare su una nave italiana da New York all’Europa, in una così chiamata “Classe per studenti” al costo complessivo di 150 dollari, che era un’opportunità unica nel 1972. Immediatamente feci tutti i miei piani, misi da parte tutti i soldi che guadagnai col mio lavoro estivo nel conservificio di Sunnyvale in California e in Ottobre presi un aereo per New York.
Non dimenticherò mai i calorosi saluti ricevuti in italiano e in Inglese dagli ufficiali di bordo, alla fine del corridoio di accesso, non appena entrai nella nave.
Durante la traversata incontrammo un mare abbastanza mosso e molte persone soffrirono di mal di mare. Naturalmente molti di noi fecero un ‘pellegrinaggio’ sul ponte per andare a vedere il punto in cui la nave fu colpita da un onda mostruosa che uccise tre persone, nel 1966. Salpammo da New York per Algeciras, in Spagna vicino a Gibilterra, dove arrivammo durante la notte e facemmo alcuni rifornimenti. Ad Algeciras nessuno poteva scendere dalla nave. Salpammo quindi per Napoli, dove potevamo scendere dalla nave per circa tre ore. Io sentii molto la mancanza della nave, perché avevo camminato molto per la città durante la sera, dopodiché partimmo per Cannes, in Francia.
Fu veramente grande per me, perché in quel momento c’era uno sciopero dei lavoratori portuali a Genova (il nostro porto di arrivo), così ci saremmo fermati per due o tre giorni in più a Cannes, mentre l’Italia Navigazione si prendeva gran cura di noi! Ogni mezz’ora c’era una imbarcazione che ci trasportava dalla nave alla costa e viceversa. Questo comportava che un povero studente (come me!) potesse scendere a terra, andare in giro per Cannes (una città molto costosa!) darsi un’occhiata intorno e rientrare alla ‘nave madre’ per uno snack, poi tornare a terra, poi tornare a bordo per il pranzo, ridiscendere a terra, rientrare per la cena ecc, ecc…! Alla fine lo sciopero terminò e salpammo verso sud, per Genova. Questa era l’ultima fermata per tutti quelli che, come me, non avevano pagato il supplemento per raggiungere i porti più a oriente d’Italia, l’ultimo dei quali era Trieste.
Come potete immaginare, la tariffa ‘studentesca’ che pagai corrispondeva ad una sistemazione di classe turistica e la mia cabina era sotto la linea di galleggiamento. Tuttavia il cibo e il servizio ricevuto erano proprio favolosi! Come nella tradizione europea dei viaggi transatlantici, ad ogni passeggero era assegnato un determinato tavolo al ristorante. Mi sembra di ricordare che c’erano sei di noi al nostro tavolo, un concertista giapponese di pianoforte che studiò e fece pratica per un po’ di tempo a New York, due canadesi che non si conoscevano prima e ogni volta litigavano fra di loro, non ricordo chi fossero gli altri. Naturalmente al nostro tavolo erano stati assegnati specifici membri dell’equipaggio. Uno di questi spesso ci portava qualche dolce speciale e costosi liquori, probabilmente presi di nascosto dal ristorante di prima classe. In ogni caso, il cibo che ci veniva dato era sempre superbo e abbondante. In fatti mi ricordo che sulla Michelangelo il cibo veniva continuamente servito: gran colazioni con qualsiasi cosa tu volessi, prima colazione, pranzo, pause del tea, cena, dolci per il dopo cena e pizza a mezzanotte. E così tante altre attività a bordo di prim’ordine! Film intelligenti, telescrivente a nastro nella biblioteca, dove potevi andare a leggere le ultime notizie provenienti dai servizi collegati, lezioni di ballo, e altro ancora”.