Arte e architettura a bordo
Michelangelo – ponte saloni
Prima classe:
Grande bar “MEDITERRANEO”
Caratteristica predominante del locale, a dispetto del suo nome, era un ambientazione all’americana con pareti fasciate da pannelli in cuoio e poltrone in pelle (fig 1). Sul lato della parete prodiera si snodava l’originale bancone del bar che, con concavità e convessità, ricorda il profilo caratteristico delle modanature architettoniche di Michelangelo. Il frontale di questo bancone che si estendeva per tutta la larghezza dell’ambiente era movimentato da una serie ininterrotta di cilindri fasciati in cuoio. Sulla parete opposta al bar trovavano dimora due dipinti astratti concepiti dalla fantasia di Michele Turcato ed Antonio Corpora. Per la sua opera Corpora aveva immaginato un’estate tra il Mediterraneo e l’Oceano Atlantico.
Il gran bar si collegava al complesso delle sale di soggiorno attraverso due gallerie parallele nelle quali campeggiavano i pannelli metallici di Massimo Ridolfi (fig 2 e 3) dedicati agli studi ed alle opere di Michelangelo.
Prima classe:
Salone delle feste e soggiorno “FIORENZA”
Questi saloni furono concepiti dall’architetto Zoncada come un unico ambiente da utilizzare in occasione di grandi feste. Infatti erano riuniti planimetricamente attraverso un elemento comune, il podio dell’orchestra, che fu collocato sulla linea di divisione dei due spazi. Questo podio, mediante porte scorrevoli, poteva aprirsi indifferentemente verso il soggiorno o verso la sala delle feste, oppure restare aperto da ambo i lati come elemento di unione. La continuità dei soffitti, che si prolungavano l’uno sull’altro, e le medesime scelte cromatiche amplificavano la sensazione di spaziosità. Una spaziosità che si era creata anche sfondando verso l’alto il centro della sala, dal cui soffitto pendevano tre enormi lampadari (fig 4, 5, 6, 7).
Nel salone delle feste erano sistemati cinque grandi arazzi, uno al centro della parete verso poppa, due sulla parete verso prora e due nel duomo, eseguiti in lana su disegni dello Studio Zoncada (fig 11) ed ispirati agli antichi arazzi fiamminghi. La parete di prua del salone di soggiorno era invece impreziosita da un grande arazzo di impronta astrattista eseguito su cartone del pittore Giuseppe Capogrossi (fig 8, 9, 10).
Prima classe e classe Cabina:
Gallerie d’arte
Le sale comuni di prima classe erano collegate agli ambienti di classe cabina da due corridoi paralleli, la prima porzione dei quali permetteva ai passeggeri di accedere alla sala giochi per bambini, al bar giardino oppure ad uno scalone. Questa parte era decorata, nel corridoio di destra, da pannelli di Salvatore Fiume che aveva dipinto figure antropomorfe in un paesaggio immaginario. Sul lato opposto, il corridoio di sinistra ospitava pannelli multicolori creati da Gianni Dova.
Nella porzione più a poppa dei corridoi (fig 12), riservata alla classe cabina, venne allestita una vera galleria d’arte moderna dove dodici tra i più significativi artisti italiani contemporanei avevano firmato altrettante tele. Nel corridoio di destra erano esposte opere di Fausto Pirandello, Giuseppe Santomaso, Bruno Cassinari, Domenico Cantatore (fig 13), Afro e Gianfilippo Usellini. In quello di sinistra c’erano, da prua verso poppa, i dipinti di Gino Severini (fig 14), Giuseppe Migneco, Bruno Saetti, Aldo Salvatori, Vincenzo Ciardo e Giovanni Omiccioli.
Classe cabina:
Salone delle feste e soggiorno-bar “MANHATTAN”
Questi ambienti progettati da Mario Gottardi e Marco Lavarello, ripetevano la disposizione delle sale comuni della prima classe. Nel salone delle feste (fig 15), il rivestimento in noce delle pareti lasciava ampio spazio a pannelli decorativi di Romano Rui. Lo scultore aveva eseguito degli smalti policromi dai quali si affacciavano, come spettatori divertiti, esseri umani ed animali (fig 16). Alcune quinte retrostanti la pedana dell’orchestra erano mobili. Normalmente la parete appariva uniforme come le altre, ma in caso di funzioni religiose le quinte si aprivano e mostravano un altare, con croce e candelabri in oro e gemme, realizzati da Roberto Aloi ed ispirati alla simbologia cristiana del tredicesimo secolo.
Nella sala di soggiorno e del bar campeggiavano sulle pareti quattro decorazioni a tempera eseguite da Franco Rognoni con l’intento di raccontare i viaggi di Ulisse. Per rompere l’eccessiva simmetria dell’ambiente, il bancone del bar era girato verso la murata di babordo (sinistra) e verso la statua scolpita da Pericle Fazzini che rappresentava, in stile figurativo moderno, una “Suonatrice di ocarina” (fig 17 e 18). Il grande banco che sopravanzava da una parete decorata con pannelli a smalto di De Poli, aveva nella parte frontale inferiore un’opera eseguita a sbalzo su acciaio inossidabile da Roberto Bertagnin e raffigurante, per una lunghezza di sei metri, un movimentato rincorrersi di figure femminili e maschili con cavalli.
Le due zone laterali di collegamento fra l’una e l’altra grande sala, zone divise al centro dal vano verticale attraverso cui passavano le condotte del fumaiolo di poppa, erano state separate dai progettisti con delle “quinte”, in modo che i due saloni rimanessero indipendenti fra loro ed avessero una loro compiutezza.
Classe turistica:
Veranda del lido e bar “MONDELLO
All’architetto Matteo Longoni fu affidato il progetto per gli spazi balneari delle tre classi, ognuna delle quali disponeva di una piscina per adulti (fig 19), una per bambini ed un’ampia e luminosa veranda. Al calar della sera, plafoniere esagonali e punti luminosi multicolori disposti ad intervalli regolari sopra la pista da ballo, conferivano all’ambiente una particolare atmosfera (fig 20). Una serie di smalti di Enrico Ciuti impreziosivano l’angolo riservato all’orchestra (simili a quelli nella sala da pranzo di prima classe).
PONTE LANCE:
(appartamenti di lusso, cinema, veranda del lido di classe cabina…)
PONTE LIDO:
(veranda del lido di prima classe)